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Milano, 1959: Danilo Dolci propone a Giangiacomo Feltrinelli la pubblicazione di 32 storie di "sottoccupati", immigrati a Milano. Le interviste sono raccolte da Franco Alasia, operaio alla Breda; da Dolci viene l'idea di spostare il terreno di osservazione da una societŕ arcaica a una societŕ in pieno sviluppo, dal Sud di "Banditi a partitico" alla cittŕ simbolo della ricchezza industriale. Non a caso, gli intervistati vengono da quelle periferie milanesi punteggiate da disordinati e irregolari insediamenti spontanei, in gergo chiamati "coree". Non si tratta di un mondo destinato a scomparire, ma di una marginalitŕ che nasce dentro il tessuto stesso della modernitŕ, di un sommovimento che sta cambiando radicalmente la struttura sociale dell'Italia del boom. Il tema, del resto, č giŕ divenuto scottante in seguito a una serie di scandali, come il mancato affitto di case ai "meridionali". Per presentare le interviste di Alasia, la Feltrinelli affida la stesura di un saggio al giovane sociologo Danilo Montaldi. A conquistarlo immediatamente č lo stile delle interviste: niente magnetofono, solo la trascrizione minuziosa delle parole dell'intervistato, comprese inflessioni, anacoluti e incertezze: "Da questo materiale emerge una serie di questioni: le conseguenze della guerra, la trasformazione sociale, la crisi agraria, la struttura economica, la cittŕ...". Introduzione di Guido Crainz e postfazione di Jeff Quiligotti.